Gli studi e le ricerche sul del canto popolare italiano (si vedano, a tale proposito, alcuni significativi riferimenti nelle note ai canti) hanno evidenziato questi importanti documenti di cultura fra tradizione e modalità innovative favorendone la conoscenza  e la conservazione per mezzo di specifiche realizzazioni bibliografiche e discografiche e, in taluni casi, tentando di perpetuarne e ravvivarne la vitalità attraverso il  folk music revival. Gli stimoli lanciati oltre un quarantennio fa (nonché in anni successivi) da molti ricercatori “militanti”, che consideravano il canto popolare un “veicolo” di grande valenza politica e aggregativa, hanno fornito molte motivazioni alla nascita di un revival “dall’interno”, che ha avuto ampia diffusione nei territori un tempo interessati alla coltivazione del riso oppure nei quali era presente il fenomeno migratorio temporaneo. Tale divulgazione venne introdotta in area emiliana (ma anche in altri territori, sulla scia degli spettacoli di Roberto Leydi e Filippo Crivelli e del “Nuovo Canzoniere Italiano”) da Giovanna Daffini e dal marito Vittorio Carpi. Negli anni Sessanta-Ottanta del Novecento, il fenomeno raggiunse una diffusione di massa tale da paragonarsi, in una certa misura, agli effetti del blues e/o del canto dei “neri” negli Stati Uniti. Sorse così un rilevante numero di cori di ex mondine, le cui casse di risonanza furono soprattutto rappresentate dalle feste popolari e politiche. Il fenomeno si ampliò ulteriormente anche attraverso un’autoproduzione discografica.
Ancora oggi il canto corale delle mondariso o - più correttamente - “alla mondariso”, è tuttora vitale, in Emilia e in altre regioni finitime; anche in tempi recenti ha registrato la nascita di nuove formazioni, come ad esempio ad Opera (nell’hinterland milanese) e a Porporana, frazione di Ferrara con forti connotazioni e tradizioni rurali.

il repertorio si arricchisce sempre di "cante" raccolte da ricordi che affiorano, dalla condivisione con altri cori e dalla ricerca storica in un passato che continua a stupire per l'innumerevole quantità di vissuto, testimoniato dal canto urlato (mondariso, filandere ecc.).